sabato 12 marzo 2011

Insegnanti e filiera corta

Semplicemente geniale, questa proposta di Giorgio Jannis in http://www.lascuolachefunziona.it/



Gli insegnanti devono scrivere ciascuno il proprio libro di testo.
Dopo sei anni di italiano o chimica, si hanno le proprie schede, i propri argomenti, un'estate di riflessione sulla struttura dell'opera e si comincia a sviluppare i capitoli.
Tutto sotto licenza open, edu-orientata, e archiviato sul server d'istituto affinché altri (della stessa scuola, di altre scuole) ne possano fruire e migliorare i contenuti.
I quali contenuti sono o originali del testo, oppure sono richiamati dal testo, traendoli volta per volta da repository open, scolastici (e non serve fare l'archivio regionale, è sufficiente che ogni scuola renda fruibile il proprio archivio di contenuti - learningobject come immagini, presentazioni, audiovideo, musica, testi che poi diventano quello che il testo dell'insegnante incamera in sé).
E il testo deve essere un ebook ben formattato.
Penso sempre con piacere all'idea di una scuola (e sto parlando del singolo istituto) che vede crescere nel tempo il proprio patrimonio di sapere, sotto forma di accumulo e progressivo raffinamento del proprio corpus di testi, redatti dai docenti che via via nel corso degli anni lì hanno insegnato.

La pubblicazione è l'elemento centrale per innescare il confronto intersoggettivo e la costruzione collaborativa dei saperi, curricolari o educazionali o laboratoriali.
Come si diceva nella vecchia internet, l'atteggiamento dobrebbe essere quello del "dare and share", ovvero "osa e condividi", dove il moltiplicarsi delle iniziative, il fiorire di editoria scolastica iperlocale, viene scremato e potenziato dal confronto e dallo scambio in Rete.

Il tutto sarebbe anche un ottimo esercizio per meglio ragionare sui nuovi ecosistemi della conoscenza, dove le vecchie filiere (economiche, produttive, distributive) e i vecchi attori (autori, case editrici, fruitori, i supporti stessi della conoscenza) perdono la loro predominanza e diventa possibile inventarsi letteralmente i nuovi modi del fare scuola domani

1 commento:

  1. Giustissimo; ci tento da tre estati... Ma poi l'estate finisce mentre sono ancora lì che riordino i miei materiali e comincia un nuovo a.s. in cui elaboro altrettanti nuovi materiali. E poi un'altra estate... Sembra la storia dell'uovo e della gallina: è nato prima l'anno scolastico o i miei materiali in eterna rielaborazione?

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