La lettura ( e rilettura) dei suoi versi sono l'unico ricordo e omaggio per un grande poeta che ci ha lasciato. Andrea Zanzotto è stato è e sarà un grande poeta.
AL MONDO
Mondo, sii buono:
esisti buonamente,
fa' che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,
ed ecco che io ribaltavo, eludevo
e ogni inclusione era fattiva
non meno che ogni esclusione;
su bravo, esisti,
non accartocciarti in te stesso in me stesso.
(...)
Fa' di (ex-de-ob etc.) -sistere
e oltre tutte le preposizioni note
abbi qualche chance.
fa' buonamente un po';
il congegno abbia gioco.
Su, bello, su.
NEL MIO PAESE
Leggeri ormai sono i sogni
da tutti amato
con essi io sto nel mio paese,
mi sento goloso di zucchero;
al di là della piazza e della salvia rossa
si ripara la pioggia
si sciolgono i rumori
ed il ridevole cordoglio
per cui temesti con tanta fantasia
questo errore del giorno
e il suo nero d'innocuo serpente.
Del mio ritorno scintillano i vetri
ed i pomi di casa mia,
le colline sono per prime
al traguardo madido dei cieli,
tutta l'acqua d'oro è nel secchio
tutta la sabbia nel cortile
e fanno rima con colline.
Di porta in porta si grida all'amore
nella dolce devastazione
e il solo limpido sta chino
su un'altra pagina del vento.
(da "Dietro il paesaggio" 1940-1948)
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