domenica 2 agosto 2015

Lettera d'amore


Carissima,

era molto piú intenso, ricordi, scambiarsi amore coi versi.

Le tue onde, la tua marea mi allagano, abbattono sponde e io di nuovo rinasco, fluisco, capisco che sto per sbocciare. E, siano fiori o grano, li metterò nella tua mano.

Che buffo adesso volgere in prosa quelle parole innamorate, rendere serio il desiderio, dare ordine e allineare quel ritmo vitale. Eliminare gli a capo, distendere il tutto come lenzuola dopo il bucato. Sarà che adesso siamo più assennati e inquadrati? E' certo, ma io mi preferisco quello di allora: più aperto e scoperto. Spossato e spaesato. Però no, non rimpiango e non rinvango. Mi ascolto, riaccordo pensieri di ieri, riascolto il loro suono per capire chi sono.

Tu invece cosa hai fatto in tutti questi anni? A chi hai indirizzato le tue labbra dorate? Alla fine hai deciso di scorrere tra due sponde o di giocare libera con le onde? Sì lo so, non ha senso chiederti tutto questo, voler entrare nel tuo privato come se niente fosse stato.

E' che stasera sono solo, solissimo, nuvoloso, iroso. Penso, mi commuovo, mi smuovo, non mi ritrovo. Non dormo e non mordo, mi assento, mi scontento sono a pezzi dispersi, inversi, slegati, irrelati. So che domani non mi attendono miracoli ma solo nuovi e vecchi ostacoli,blocchi di parole usate, svuotate, sbucciate, sbeffeggiate. Ma farò buon viso a cattivo gioco.


Per questo ho deciso stasera di scriverti, per dirti che mi manchi. Mi manca una amica tenera, notturna, solare, vera, vela che mi spinga al largo, che mi soffi vita, che mi restituisca quella follia.
Mi manchi tu, mia amata cara e unica amica poesia

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